“La Regione Abruzzo dica no al dimensionamento scolastico imposto dal Governo!"
Il ministro dell’Istruzione Valditara qualche giorno fa di fronte al ricorso dei sindacati è stato chiaro: la riforma deve andare avanti e il dimensionamento va fatto.
Dinanzi a questa presa di posizione arrogante che rifiuta a priori ogni tipo di dialogo con le parti sociali chiediamo che la Regione Abruzzo affianchi la Provincia di Chieti in tutti i ricorsi giudiziari che promuoveremo contro la decisione del governo Meloni.
Al Governo nazionale chiediamo di modificare la legge sul dimensionamento scolastico introducendo deroghe per le aree interne e la montagna.
Ai Sindaci chiediamo di unirsi allo sciopero che sicuramente sarà indetto dai sindacati nazionali contro questa decisione del governo nazionale che mina alle basi il diritto allo studio e la scuola pubblica.
Il dimensionamento scolastico nasce dalla legge di bilancio 2023 del Governo nazionale che vuole portare 88 milioni di euro di risparmio dagli accorpamenti degli istituti scolastici.
Una scure che si abbatte indiscriminatamente sul diritto allo studio dei nostri giovani concittadini e sulla qualità della formazione degli stessi, oltre che sui territori e sui lavoratori della scuola.
In Provincia di Chieti, stando a quanto stabilito dal governo Meloni e dal governo regionale di Marsilio, dovrebbero essere accorpati in 4 Istituti comprensivi: Quadri con l’Alberghiero di Villa Santa Maria, Castel Frentano con Lanciano, Pomilio con il Galliani-De Sterlich di Chieti e il comprensivo di Guardiagrele.
La nostra posizione è chiara sul dimensionamento scolastico: siamo nettamente contrari a questi accorpamenti che non sono condivisi sul territorio ma calati con arroganza dall’alto.
La Provincia di Chieti approva i dimensionamenti dove c’è accordo tra comunità, sindaci e dirigenti: questo avviene solo a Chieti con il Pomilio-Galliani De Sterlich.
Inoltre abbiamo già accolto in tutti i verbali la sostanza dell’appello del Sindaco di Scerni sull’Agrario “Cosimo Ricolfi” che dovrebbe essere accorpato all’istituto di Casalbordino: anche in questo caso invitiamo i consiglieri regionali del territorio a farsi promotori di un’azione concreta presso il governo nazionale affinché una eccellenza della formazione provinciale per un settore cruciale come l’agricoltura possa conservare la propria specificità.
La Provincia di Chieti è contraria a questo dimensionamento scolastico calato dall’alto perché porterà spopolamento delle aree interne, aumento della dispersione scolastica, effetti irreversibili sulla formazione dei ragazzi, disuguaglianze sociali, economiche, logistiche e di trasporto pubblico.
Tutto questo inoltre è in contraddizione con le finalità del PNRR che vuole superare le diseguaglianze territoriali ed è in fortissima contraddizione con quanto sponsorizzano a gran voce il governo regionale e l’agenzia di coesione territoriale nazionale che a chiacchiere promuovono lo sviluppo delle aree interne e della montagna.
Francesco Menna
Presidente della Provincia di Chieti
Fortemente Penalizzata la Scuola Abruzzese*
Pescara, 11/11/2023 -
L'Abruzzo, con 163,750 alunni e un terzo delle autonomie scolastiche in comuni montani e semimontani, registra una drastica riduzione da 190 a 179 istituzioni scolastiche. A differenza, il Molise con 34,398 alunni e la metà delle scuole in zone simili, subisce un taglio minimo, passando da 52 a 49 istituzioni. La media degli alunni per istituzione scolastica in Abruzzo aumenta da 862 a 915, rientrando nella fascia prevista dalla Legge Finanziaria 2023.*
Nel confronto, la media in Molise sale da 661 a 702 alunni per istituzione. Nonostante la situazione peggiore in Molise, i numeri evidenziano una disparità notevole. Un’attenzione differenziata che, considerando le differenze territoriali, poteva salvaguardare le 190 attuali autonomie scolastiche in Abruzzo. Se, ad esempio, l'Abruzzo avesse seguito la media molisana, ci sarebbero state 233 istituzioni scolastiche con una media di 702 alunni.
Guardando avanti al 1 settembre 2024, altre regioni mostrano medie di alunni per istituzione: Basilicata 828, Sardegna 799, Umbria 833, Friuli Venezia Giulia 872, Calabria 907, Puglia 930, e Marche 941.
È stato fortemente penalizzante pretendere che l'Abruzzo rientrasse nella media nazionale senza considerare il particolare territorio, le difficoltà nella viabilità, nel trasporto scolastico e nell'edilizia scolastica.
Segretario Generale CISL SCUOLA ABRUZZO E MOLISE
Davide Desiati